In questa pagina vi presentiamo gli amici del museo attraverso i loro siti, vi invitiamo a visitarli
Hotel Playa Rimini
Hotel Playa Rimini ci delizia ogni anno con una piacevole pausa dal lavoro per rimetterci in sesto e ripartire con energia.
L’ Hotel Playa di Rimini, hotel 3 stelle, aperto tutto l’ anno, è situato in zona centrale in una posizione invidiabile: sul lungomare di Viserbella di Rimini, direttamente sul mare, a pochi metri dalla spiaggia, adiacente la passeggiata pedonale
Potete visitare anche la loro pagina Facebook ove troverete sempre qualche aggiornamento sulla bella vita Romagnola e gli eventi che caratterizzano quella località
Azienda Agricola Fierli a Foiano della Chiana – Arezzo
Allevamento e Trasformazione – Degustazione e vendita diretta – Fattoria Didattica
L’ azienda Fierli grazie al suo piccolo laboratorio di trasformazione, mette a disposizione dei propri clienti carni fresche e stagionate di Chianina, suino genotipo Cinta Senese e Suino Nostrale, provenienti esclusivamente dal nostro allevamento.
Le fattorie didattiche avvicinano giovani e adulti alla natura. Rappresentano un luogo ideale per le gite con in famiglia in quanto danno l’opportunità di scoprire come nascono i prodotti alimentari, come vivono gli animali e quali sono i mestieri della campagna. La giornata didattica dà la possibilità di visitare l’azienda e di partecipare alle varie attività.
L’Az. Agricola Fierli svolge attività educative per gruppi scolastici, ma anche per universitari, al fine di illustrare i processi produttivi, i metodi di produzione alimentare, la correlazione esistente tra la produzione agricola e la salvaguardia delle risorse naturali del territorio, valorizzare i prodotti tipici, evidenziare il lavoro dell’agricoltore e le iniziative che intraprende per produrre nel rispetto dell’ambiente.
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Fortezza del Grifalco di Cortona
“Essa è d’una figura irregolarissima siccome ancora i di lei bastioni, perché si assoggettarono nel fabbricarla alle irregolarità del monte, ed hanno voluto da un altro canto profittare degl’antichi recinti.”Odoardo Warren, 1749
La presenza di una fortezza sul poggio che domina Cortona è presumibile fin dal VI-V secolo a.C., quando la cerchia muraria etrusca aveva un’estensione quasi corrispondente al tracciato tuttora visibile. Le prime fonti storiche che descrivono una bella e forte Rocca risalgono tuttavia al 1258. Più volte presa e saccheggiata nel corso delle guerre con Arezzo, nel 1411 fu venduta, insieme all’intera città, alla Repubblica Fiorentina, che a partire dal 1527 ne avviò la ristrutturazione. Come primo intervento la rocca fu collegata alle mura urbane, dando così origine al cortile centrale di forma pentagonale.
Occorre attendere la metà del XVI secolo e la massiccia militarizzazione dei territori medicei perché la fortezza acquisisca l’aspetto attuale. A partire dal 1556 e per volere di Cosimo I de’ Medici, furono realizzati i quattro bastioni ed il rivellino, opera dell’ingegnere militare Gabrio Serbelloni e dell’architetto cortonese Francesco Laparelli, i quali collaborarono anche alla progettazione delle fortificazioni de La Valletta a Malta.
Infatti, nel corso del ‘500, l’introduzione delle artiglierie rese necessaria la progressiva sostituzione delle mura medievali, progettate per la difesa piombante ed ormai inadeguate, con fronti bastionati studiati per la difesa radente (o fiancheggiamento). Questa nuova tecnica alternava cortine (tratti rettilinei) e bastioni (di forma dapprima curvilinea e poi poligonale) secondo lo studio geometrico delle traiettorie di tiro; la massa dei bastioni, di pietra o terreno compatto, permetteva di resistere ai colpi dell’artiglieria.
La fortezza del Girifalco, tuttavia, non è mai stata utilizzata in guerra e nel 1766, dopo l’avvento dei Lorena, fu disarmata e ceduta alla Comunità di Cortona, che la utilizzò come carcere cittadino.
Nei secoli successivi, con la fine del Granducato di Toscana nel 1860, fu depredata di legnami e pietrame. Durante la seconda guerra mondiale, divenne rifugio per 250 figlie di italiani all’estero e postazione strategica sia per i soldati tedeschi, che vi installarono una radio trasmittente, sia poi per i soldati alleati.
I restauri del 1959 e 1969 hanno reso accessibili ai visitatori il mastio ed il cortile. Nel 2010 si è concluso il recupero del bastione di Santa Maria Nuova, con l’inserimento di un montacarichi esterno per migliorarne l’accessibilità e consentirne nuovi usi.
Durante tutta la stagione 2017 saranno presenti due nostre installazioni permanenti e la visita presso la struttura vi permetterà di poter visitare, ad un prezzo ridotto, anche il nostro Museo e viceversa.
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MAEC ( Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona )
Il Museo dell’Accademia Etrusca si è formato a partire dal 1727, quando l’abate Onofrio Baldelli donò la sua collezione e la sua biblioteca all’Accademia Etrusca, appena costituitasi ad opera dei fratelli Marcello, Filippo e Ridolfino Venuti e di un ristretto gruppo di giovani nobili cortonesi, interessati alla cultura illuministica. Gli studi promossi e pubblicati in Accademia, che grazie ai loro autori assumevano una rilevanza europea, dettero origine al movimento della etruscheria, dalla cui progressiva evoluzione è sorta la moderna disciplina archeologica. In particolare il Museo si è continuamente arricchito, a partire dal XVIII secolo, con molte opere di interesse archeologico, rinvenute nel territorio cortonese, o donate dai vari soci, e con oggetti d’arte e di artigianato di varie epoche storiche. Accanto ad esso, la Biblioteca, che costituiva il secondo principale campo d’interesse dell’Accademia.
Pur nell’ininterrotto sviluppo di cui ha sempre goduto, la sede del Museo, e di conseguenza anche della Biblioteca e dell’Accademia è sempre restata all’interno del palazzo Casali, dall’originaria concessione granducale ad oggi.
Il Museo è, per sua stessa definizione, museo dell’Accademia Etrusca: ossia è immagine della istituzione da cui ha avuto origine; non si tratta pertanto di un museo tradizionale, sia esso archeologico, o pinacoteca, o museo d’arte, o, tanto meno, museo civico. Nelle varie sale invece è possibile seguire lo spirito di quella cultura che a partire dal 1727 è emanata dall’Accademia: una sorta di “sistema museale” composto, oltre che dal vero e proprio Museo, dalla Biblioteca, dalle varie pubblicazioni e attività accademiche, fino alle stesse tombe etrusche di proprietà accademica.
“ …. Perché tutto ciò, che puole arrecare giovamento agli Uomini, ed in spezie alla Letteraria Repubblica, non devesi restringere o nelle angustie di un’Accademia o di una sola Città, ma farne partecipe se fosse possibile ogni luogo, ove non sono impedite di pervenire le buone Lettere; quindi è che a pubblica utilità della Toscana tutta, vogliamo che da quella e da altronde ancora scegliere si possano Uomini nobili, di singolar talento ed amanti degli Studi nostri …..”
La collaborazione con il MAEC permetterà a tutti i nostri amici di poter visitare, ad un prezzo ridotto, anche il nostro Museo e viceversa.
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